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CHIASSO - E' ancora ricoverata in ospedale la 33enne di origini turche che, lunedì sera, è stata protagonista di un fatto violento che ha costretto i reparti speciali all'intervento.
Come ricorda LaRegioneTicino, che oggi torna sui fatti di inizio settimana, la donna, dopo aver messo a soqquadro la lavanderia e il giardino nel retro della casa, si è barricata in casa armata di coltello. La donna aveva anche minacciato la portinaia della palazzina di via Soave.
La portinaia ha voluto precisare che, all'origine dei disordini "non vi è una lite tra noi due. E' frutto di problemi tra la donna e il suo compagno, non nuovi a certi episodi. Ci dispiace che sia successo un fatto del genere, anche perché in questi anni abbiamo cercato di aiutare sempre questa ragazza".
Il 36enne, intanto, anch'esso fermato per aver minacciato e tentato di aggredire con una mazza da baseball alcuni agenti di polizia è stato visto ieri pomeriggio in giro per Chiasso. La revoca del fermo non è però stata confermata dalla polizia cantonale. L'uomo è già noto alle forze dell'ordine, in quanto protagonista di un altro fatto di violenza all'Andy Pub di Chiasso lo scorso 6 febbraio. L'uomo fu accoltellato da una cameriera.
Per la coppia, quindi, non è ancora chiaro se lo stato di fermo sia stato revocato o meno. L'inchiesta dei fatti di febbraio è in mano al Procuratore pubblico Nicola Respini non è stata ancora chiusa e non è ancora noto se sarà lo stesso Respini ad assumersi l'incarico di quelli accaduti lunedì in via Soave.
