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BELLINZONANuovo stadio: "Ci fanno la guerra e non capiamo perché"

24.03.11 - 09:36
Il duro sfogo di Gianni Delcò, uno dei promotori del progetto di Castione: "I Verdi e alcuni giornali stanno facendo di tutto per fare naufragare il progetto".
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Nuovo stadio: "Ci fanno la guerra e non capiamo perché"
Il duro sfogo di Gianni Delcò, uno dei promotori del progetto di Castione: "I Verdi e alcuni giornali stanno facendo di tutto per fare naufragare il progetto".

BELLINZONA – “Isoz non capisce i ticinesi? E io invece non capisco i Verdi e nemmeno certi giornali. Quello di Castione è un progetto che andrebbe sostenuto da tutti. Invece alcuni stanno facendo il possibile per farlo naufragare”. Gianni Delcò è uno dei promotori dello stadio polifunzionale BellArca a Castione, che dovrebbe diventare la nuova casa del Bellinzona calcio. Le sue sono constatazioni piene di amarezza. Lo spunto arriva dalle dichiarazioni recentemente rilasciate a Ticinonline dal direttore della Swiss Football League Edmond Isoz. In quell’occasione il dirigente criticava i ticinesi, incapaci di collaborare e di costruire uno stadio unico per la serie A. “In Ticino questa è un’utopia – dice Delcò –. Qui domina il campanilismo. Fatta questa premessa, non ha senso quello che sta accadendo. C’è chi si ostina a non capire”. 

A non capire cosa?
"Quello su cui dovrebbe sorgere lo stadio è un terreno attualmente molto inquinato che tra l’altro condiziona non poco la qualità delle acque del fiume Ticino. Noi lo risaneremmo, trasformando una zona decaduta in uno spazio d’alta qualità. I Verdi dicono che vogliono salvare quel territorio. E allora perché si oppongono così duramente alla nostra idea?"

Perché, secondo loro, lo stadio farebbe aumentare il traffico in tutta la regione…
"Al contrario, lo stadio contribuirebbe a fare diminuire il traffico nel centro di Castione, dove oggi sono concentrate tutte le attività commerciali. Perché la gente per fare acquisti e per fare vita ricreativa si sposterebbe anche e soprattutto verso il nuovo impianto. Parallelamente a BellArca è prevista nei dintorni la realizzazione di sentieri e spazi verdi per il tempo libero e per le famiglie. L’aspetto ludico e ricreativo avrà un ruolo di primo piano. E poi non dimentichiamo che si vuole creare l' accesso a sud della zona industriale direttamente all’uscita autostradale. È un’opera fondamentale per la sostenibilità del progetto. Questo nuovo accesso permetterebbe di eliminare il transito attraverso il paese. Insomma, chi si immagina solo cemento e smog sbaglia di grosso".
 
Ormai non è più un segreto: si dice che per costruire su quei terreni ci siano grossi problemi in realtà…
"Noi abbiamo sempre detto che i terreni ci sono. Ma c’è chi gode nel sollevare casi che non esistono".

L’Associazione per il miglioramento ambientale del quartiere (Amica) non vuole lo stadio nuovo. E ha due piani: fare bocciare il progetto in Consiglio comunale e, se non dovesse funzionare, lanciare la raccolta firme.
"Non abbiamo paura. Anche perché sappiamo che molti cittadini sono dalla nostra parte. Sanno che l’unica possibilità  per togliere il traffico attuale dal centro paese è  riqualificare la zona industriale".

Qual è la cosa che l’ha delusa maggiormente negli ultimi mesi?
"Vedere che quando si propone un progetto innovativo c’è sempre qualcuno pronto a contrastarlo a scatola chiusa, senza nemmeno conoscere la realtà dei fatti.

Vi hanno dato degli speculatori, degli opportunisti
"Alcune persone ci fanno la guerra e noi non capiamo perché. La mia famiglia è da sempre vicina al Bellinzona calcio. Siamo spinti dall’entusiasmo e con questo entusiasmo abbiamo coinvolto altri attori. Ma in Ticino l’importante è criticare..."
 
Insomma, gira e rigira ha ragione Isoz. I ticinesi non sanno collaborare tra di loro…
"Ha ragione, ma ci sono anche delle eccezioni. L’architetto Angelo Renzetti, presidente del FC Lugano, è una di queste. Pur essendo bianconero ci ha dato una grossa mano nel contattare le persone giuste che potessero sostenere BellArca".

Il Lugano, qualora venisse promosso in serie A, non potrebbe giocare a Castione in alternanza con il Bellinzona?
"La logica potrebbe fare pensare a una soluzione simile. Ma è solo teoria. Basti pensare che la Città di Bellinzona non sostiene l’idea BellArca perché lo stadio sorgerebbe in un altro comune. Con questa mentalità dominante come si può pensare che un club del sottoceneri possa spostarsi fino a Castione per le sue partite casalinghe?"

Lo stadio avrà 12.000 posti. Non sono un po’ troppi per il Ticino?
"Il minimo era fissato a 8.000. Farlo per 12.000 non rappresentava una spesa eccessivamente superiore. La struttura è pensata anche per le occasioni speciali in cui questa capienza potrebbe essere necessaria. Non bisogna dimenticare inoltre che il finanziamento dello stadio deriverebbe in buona parte dalle attività commerciali al suo interno. Dai negozi al cinema. Dal centro wellness al museo".
 
Il Bellinzona ha recentemente esonerato il tecnico Roberto Morinini, sostituendolo con l’incognita Carlo Tebi. In molti sostengono che questa mossa equivale ad avere firmato la condanna alla retrocessione. Se il club dovesse effettivamente retrocedere che ne sarebbe del progetto Bellarca?
"Il presidente del Bellinzona Gabriele Giulini ci ha detto che lo stadio si farà in ogni caso, perché il suo è un progetto a lungo termine. Per i dettagli sarebbe meglio rivolgersi a lui…"

(RED)
 

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